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PAGINA IN MEMORIA DI MIA MADRE
AGOSTINA DE MAIO
μῆτερ ἐμή [...] ἀλλ᾽ ἄγε μοι τόδε εἰπὲ καὶ ἀτρεκέως κατάλεξον:
τίς νύ σε κὴρ ἐδάμασσε τανηλεγέος θανάτοιο;
[...]
αὐτὰρ ἐγώ γ᾽ ἔθελον φρεσὶ μερμηρίξας
μητρὸς ἐμῆς ψυχὴν ἑλέειν κατατεθνηυίης.
τρὶς μὲν ἐφωρμήθην, ἑλέειν τέ με θυμὸς ἀνώγει,
τρὶς δέ μοι ἐκ χειρῶν σκιῇ εἴκελον ἢ καὶ ὀνείρῳ
ἔπτατε.
Oh madre mia [...] ma parla sincera, e questo dimmi:
quale fato di morte, lungo strazio,
ti ha sopraffatta?
[...]
Io, tra me pensando, avrei voluto
l’ombra abbracciare della madre morta.
Tre volte mi slanciai, mi urgeva in cuore
di abbracciarla, e tre volte dalle braccia
mi volò via, simile ad ombra o a sogno.

(Omero, Odissea, X 164, 170-171, 204-208)

Agostina De Maio (Melicuccà RC 02/02/1941 - Messina dal 29/05/2018), da sempre ha amato le arti figurative, in particolare la pittura ad olio, i soggetti preferiti sono paesaggi naturali in particolare ambienti marini e di campagna, ma anche fiori e nature morte. La caratteristica principale della sua pittura è individuabile in una pennellata molto energica e carica di colore che conferisce una notevole tridimensionalità al dipinto. Un'altro effetto che viene ottenuto con questa tecnica è il movimento: molti suoi quadri infatti sembrano pervasi da un flusso di energia tale da animare l'intero dipinto: vento, neve, mari agitati, nuvole in movimento, arbusti piegati dalla brezza, etc.
È facile ricondurre la sua pittura nel filone del neo-impressionismo: pennellate rapide, minori dettagli a fuoco, e un’attenzione profonda alla distribuzione della luce e dei valori atmosferici e cromatici e all’attimo che fugge.
La sua pittura cerca di fissare sulla tela lo scorrere del tempo, dato dal cambiamento della luce e dal passare delle stagioni, la cui rappresentazione diventa una costante nella sua opera.

 

 

L'inverno (olio su tela, 1:1)

La primavera (olio su tela, 1:1)


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